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FOTODIARIO 2007
updated
06/11/2007
guarda
solo le foto dall'ultimo update
N.B.:
Le foto sono quasi tuttte ingrandibili
Scrivo
queste righe ad inizio 2007, per cui le parole che spenderò
saranno più un bilancio dell'anno che si è chiuso
che un "desiderata" per quello che si è appena
aperto. Se il 2006 si è aperto sull'onda dei, per me
terribili, fine 2003-2004-2005, l'ultimo quadrimestre ha segnato
l'inizio di una svolta che si sta compiendo (?) in questi ultime
settimane, osservando il "perché" di alcuni
miei comportamenti, di alcune dinamiche che ho determinato o
contribuito a determinare in questi ultimi anni. Il raggiungimento
degli obbiettivi del riconoscimento della mia invalidità,
la pensione di inabilità (per quanto sotto i limiti della
sopravvivenza decente), mi hanno tolto il cappio al collo di
un lavoro che mi era necessario per sopravvivere, ma che le
mie forze non mi consentivano più di fare. Se poi ci
si aggiunge che nessuno mai mi convincerà che non vi
è un nesso fra le mie patologie e il triennio di mobbing
aziendale (prima sana come un pesce), la soddisfazione raddoppia.
Certo mi sarebbe piaciuto (ma ho ancora tempo.... chissà...)
portare in Tribunale l'Azienda ma il "mobbing" resta
una delle più difficili cause da fare per la difficoltà
che comporta il portare elementi probatori.
Ma altre cose sono accadute relative alla capacità di
gestire la mia nuova realtà fisica e psicologica.
L'urgenza di fare tutto, di capire tutto, anche in amore - figlia
della consapevolezza che le probabilità di un "incidente"
che mi porti a morire sono estremamente più alte di una
persona mediamente sana - mi sembra mi stia abbandonando. Così
come mi pare di stare guarendo da uno dei mali più diffusi
sulla faccia della terra: la co-dipendenza. Quella che ti porta
a cercare una partner a tutti i costi ad esempio e a fondare
rapporti codipendenti mortiferi. Ho avuto una "bella"
lezione l'anno scorso sia per la "codipendenza", sia
per la gestione della mia nuova condizione. Mi ci sono voluti
due anni ad accettare di non avere più le forze di prima,
l'energia di prima, di avere malori di ogni sorta magari mentre
sono per strada o in un negozio o, peggio ancora, sola in casa.
L'incapacità di adeguarsi ai repentini cambiamenti della
vita può essere peggio del cambiamento stesso.
Ero sempre più nevrotica, impaziente, aggressiva. Questo
alla fine creava un circolo vizioso che peggiorava in particolar
modo la mia "fibromialgia".
Dall'altra parte però sono però diventata ancora
più diretta di quanto già non fossi. Se non ti
senti co-dipendente, se senti che è bello condividere
ma piuttosto che condivisioni marce è meglio essere sole
perché sai che puoi sopravvivere, anzi, vivere anche
decentemente, il "tatto" diventa uno strumento da
usare solo con chi stimi davvero. "Patti chiari, amicizia
lunga" è un proverbio mezzo vero e mezzo falso.
I "patti chiari" piuttosto scremano le vere amicizie
da quelle fasulle. In questo senso l'amicizia diventa lunga...
Lunga perché vera. Senza "patti chiari" si
possono realizzare pseudo amicizie lunghissime dove però
il rapporto è di co-dipendenza e dove quindi almeno una
delle persone in causa, più che amica è una sanguisuga.
Insomma mi sembra di avere raggiunto alcune consapevolezze,
di stare crescendo, dopo due anni di blocco totale e di involuzione.
Beh ho molto coraggio a scrivere 'ste cose perché la
vita potrebbe smentirmi ogni secondo.
Inoltre ho rivalutato l'antica amicizia affettiva con Sabrina.
Ci siamo conosciute il 31 dicembre del 2000 e abbiamo festeggiato
a capodanno anche i sei anni di un'amicizia così profonda,
che ha resistito a mille sbandamenti, che non posso che definire
un'amicizia amorosa nel senso più vasto del termine.
Almeno questo è il mio sentimento per lei oggi. Il resto
lo scriverà il mio "fododiario" nel corso dei
mesi prossimi, a dio piacendo.
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NOTTE
DI CAPODANNO
Dopo
tante cose, avevamo deciso di passare un capodanno "tete
a tete" io e Sabrina. Per raccontarci le cose che spesso
non si ha tempo di raccontarsi, per godersi la serata giocando
con la nuova (per me) playstation o la sempre nuova (e sempre
per me) X-Box. Insomma dedicandoci più tempo di quanto
non si faccia nei weekend che Sabrina utilizza in parte per
aiutarmi nei lavori domestici che non riesco a fare durante
la settimana.
Così era deciso dato che gli amici di sempre, per ragioni
personali e diverse, ovvero Matteo, Davide, Valentina e Stefano,
erano tutti indisponibili.
Il 30 suona il telefono. E' Fabianna, neo presidente di Crisalide
AzioneTrans. Spesso i rapporti personali, in un'Associazione,
per motivi difficili da spiegare ma facili da immaginare,
non si riescono mai ad approfondire. Ed in questo caso il
merito è davvero tutto di Fabianna, se ha voluto, rompere
con questa realtà così frequente. Mi dice, col
suo tono diretto (io adoro il tono diretto): "Allora
ci volete per capodanno?" Rispondere è stato facilissimo:
"certo che si..." e così da due passiamo
a quattro con Fabianna e suo marito Marco. Passano 20 minuti
e squilla il telefonino di Skype. E' Silvia, un'amica lesbica
che ho più frequentato via chat che di persona, pur
essendo di Genova e con cui, ultimamente, i rapporti si erano
rarefatti anche via telefono. Mi racconta una sua cosa personale
non bella e, tra una frase e l'altra, mi dice che questa novità
le ha anche fatto saltare le cose organizzate per il Capodanno.
Non è che ci abbia fatto un pensiero. Ho sentito la
mia voce invitare anche lei. Nel senso che mi è venuto
naturale farlo. Ed è così che ho passato un
capodanno divertentissimo anche nella preparazione (io avevo
già acquistato il cibo per sole due persone per cui
alla fine, portando altre cose, abbiamo mangiato e bevuto
ottimamente e abbondantemente. E poi la bellezza delle chiacchiere
fra persone che o non si conoscono o si conoscono più
sul lato professionale che non "cazzaro"... Dopo
la cena e i botti (si per la prima volta in vita mia pure
le "fontane di luce"!), abbiamo ballato come matte
e - complice il vino - io mi sono fissata di fotografare le
tette di tutti (Marco compreso, ovviamente il torace). Queste
foto ovviamente non le pubblico eccetto la mia. Insomma si
è giocato anche con un po' di malizia (e devo ammettere
di essere stata la principale promotrice delle cose maliziose..
esiste anche un video che mi hanno girato senza che me ne
rendessi conto in cui ballo e poi alla fine mostro il culo
a Fabianna che credevo stesse con la cam in mano per scattare
una foto e invece stava filmando da mò.... Ma questa
resta negli archivi personali :)
E poi a buzzare con la PS2, un gioco a quiz interattivo divertente
dove sono arrivata regolarmente ultima.
I feedback del giorno dopo sono stati tutti molto positivi.
Da parte mia non posso che ringraziare tutti i miei ospiti
(era una vita che non organizzavo una cena a casa mia.. grazie
Sabri!). Quindi grazie per avere scelto la mia casa, la mia
compagnia a Fabianna, Marco, Silvia e, ovviamente Sabrina.
Le foto che seguono vogliono rappresentare un poco il clima
della serata anche se mentre facevamo più casino, neppure
ci è venuto in mente di fotografarci :D
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Foto
di Gruppo con, da sx a dx: Silvia, Sabrina, io, Marco e Fabianna
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Silvia,
Fabianna e Sabrina, le tre donne anche "laggiù"...
:)
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Giustamente,
dopo Fabianna, anche Sabrina ha eseguito il rito del toccarmi
le tette
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e
questa è l'unica foto che posso mostrare del "giro
di petto" che ho imposto a tutte e tutti
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SUMMERTIME 2007
updated
06/11/2007
Un'estate
ricca di cambiamenti, questa del 2007. Il mio distacco dalle
attività in Crisalide e dal suo Direttivo tutto, nuovi
problemi di salute e molti chiarimenti affettivi. Nel mese
di giugno vivo un'avventura di un giorno e mezzo con una giornalista
che era venuta ad intervistarmi. Non ho "foto" di
quei due giorni. Sebbene non vi è stato un futuro,
il presente di quel momento l'ho soltanto vissuto e spremuto
nel "qui ed ora" di quei momenti. Quest'avventura
ha però determinato una concatenazione di sentimenti.
La mia settennale amicizia con Sabrina ha vacillato. Evidentemente
c'era qualcosa di non chiarito fino in fondo. E l'estate è
stato il periodo di rodaggio di un nuovo modo di esserci amiche.
Un periodo difficile e complicato da raccontare. E al di là
di questa complessità, non credo neppure di aver voglia
né diritto di raccontare più di tanto, se non
un percorso che inizia di autonomizzazione reciproca lento
ma irreversibile. Le foto che seguono rappresentano il sudore
agostiano cittadino. Le prime, in casa, dopo qualche lavoro
di "restauro" casalingo (dove io ho fatto poco e
niente, cosa che non mi ha impedito di stancarmi e sudare,
visto il calore e la mia maledetta compagna di vita Fibromialgia.
Le foto esterne rappresentano fondamentalmente la trasandatezza
che lentamente la malattia mi ha procurato. Uscendo rarissimamente
ho perso il significato del "vestirmi" o del "truccarmi"
o comunque di "rappresentarmi esteriormente" al
meglio possibile. Continuo ad ingrassare a causa delle terapie
che sono costretta ad assumere per "stare in piedi"
e anche questo fatto non aiuta. E sebbene oggi le foto non
rappresentino più il "centro" di questo sito,
se ne aggiungo, è giusto che rappresentino la realtà
e non quel che vorrei essere e non sono: magra e "strafiga"
:)
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AUTUMN
TIME: IMPROVVISAMENTE DALL'OSCURITA', CHIARA
E'
dai primi di settembre che inizio a chattare con una ragazza
che aveva scritto un commento ad una mia poesia pubblicata
sul mio "myspace". Come ogni internauta sa, a volte,
fra cento contatti, uno diventa subito diverso dagli altri.
Prende "quota" come se in qualche modo ci si riuscisse
a "riconoscere" anche solo attraverso le parole
scritte e parlate. Chiara però arriva in un momento
in cui io sto seriamente valutando se abbia ancora senso vivere
nelle mie condizioni. Arriva e mi riporta con grazia, ascolto,
dolcezza, ma anche assertività, dentro il fiume della
voglia di vivere. Un piccolo grande miracolo che non può
non produrre emozioni e sentimenti. Ed è così
che, nonostante distanza e una differenza di età sesquipedale,
decidiamo di conoscerci personalmente. Ed è stato subito
sentimento. Le foto che seguono rappresentano il primo nostro
incontro. Era già amore? Non credo. Sicuramente innamoramento
e sentimenti dolcemente emozionanti. Chiara è stata
in primis la mia cura dal mal di vivere
che mi stava sempre più invadendo...
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Il "ponte" di "Tuttisanti" a cavallo tra
ottobre e novembre è stata l'occasione perfetta per conoscerci
meglio e stare quattro giorni insieme, io e Chiara. Avevamo
bisogno di conferme al "sogno" del primo incontro
durato in fondo poche ore. Conferme contro le paure di tutti
quei pregiudizi che io per prima ho introiettati in me, rispetto
ad esempio alla differenza di età. Non dirò quanti
anni ci separano perché sono troppi a dirli o a scriverli.
Molto meno a viverli. Se non si azzera, questa differenza, è
solo per una questione esperienziale. Io ho avuto molti anni
per farne, lei no. Per il resto facciamo fatica a sentire questa
"distanza" nel vissuto quotidiano. Le affinità
valgono più delle età. Sono quattro giorni nei
quali ritorno a vivere sensazioni quasi dimenticate. E non parlo
di amore o di sesso. Queste sono cose comuni a tutte le storie
d'amore decenti. Quel che lei mi ha permesso di vivere è
stato il sentirmi accettata nella mia diversità, non
di transgender, ma di persona con malattie invalidanti. Dopo
un'infinità di tempo ho incontrato una persona che non
mi ha fatto sentire l'ansia da "prestazione" che per
una fibromialgica come me è un'esperienza faticosissima
e dolorosa fisicamente. Per me, iperattiva da sempre, lo è
ancora di più. Stare insieme è bello perché
si è insieme. Se poi si fanno tante o poche cose, poco
conta. Un piccolo grande paradiso dimenticato. Da me tutti si
sono aspettati "prestazioni" come prima che mi ammalassi.
In associazione ed anche in alcune importanti amicizie. Oppure
l'abbandono quando non sei in grado di stare "al passo"
con i ritmi altrui. Certo i miei amici di sempre, la mia famiglia
(Sabrina, Matteo, Davide, Valentina, Stefano, Sabrina2) non
mi ha abbandonata, ma ha fatto fatica a capire quanto fossero
profonde le mie difficoltà ad assomigliare alla Mirella
che ero prima di ammalarmi. Chiara invece l'ha capito al volo,
sapendo di me infinitamente meno di altri ed altre. Stiamo così
bene insieme da aver deciso di non nascondere la nostra relazione
d'amore, nonostante possa essere fraintesa. Non mostro un "trofeo",
ma chi mi sta salvando dallo spleen che non mi abbandonava più,
ormai da 4 anni. Un miracolo che non considero più come
"piccolo". Davanti a noi un mare di problemi logistici.
Chi vivrà vedrà. E sono felice che anche con Sabrina
un nuovo modo di essere amorevolmente amiche sembra imporsi
sulle incomprensioni. E' buffo ma proprio perché in qualche
modo ci siamo "allontanate" nella "co-dipendenza",
forse, presto, condivideremo la casa, io e Sabrina. In amicizia
e in mutuo soccorso di fronte ad una vita sempre più
difficile economicamente. Condividere casa e spese. Molto meglio
che affittare una stanza ad una estranea. Noi ci vogliamo ancora
bene e la "famiglia" dei miei grandi amici si allarga.
Con in più un amore pieno di speranze, pur consapevole
delle difficoltà logistiche che ci rendono ad oggi impossibile
una convivenza in tempi brevi. Le foto che seguono sono state
scattate in uno dei posti a me più cari di Genova: Boccadasse.
Non sono poche le foto che ho fatto qui, perché è
un posto che amo. E chi lo direbbe che sono state scattate a
novembre? Sabato 3 novembre 2007, per la precisione. Le "piccole
estati" che Genova dona durante l'inverno in giornate come
questa (da ben prima del riscaldamento globale), sono una delle
caratteristiche più magiche di questa città.
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